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Paesaggio con Angelo e Tobiolo

L’arcangelo Gabriele aiuta Tobiolo a procurarsi un unguento per guarire il padre cieco

Tra questi quadri, tutti per il refettorio, vi sono dei temi che aiutano una meditazione più profonda rispetto ad un semplice quadro. La scena più antica, se li mettiamo in ordine cronologico, è quella tratta dal libro di Tobia della Bibbia ripresa anche da altri testi agiografici; è la storia di TobioIo o Tobia, si tratta di uno dei romanzi più belli della letteratura umana.

Vi era questo vecchio ebreo molto devoto, che seppelliva i morti anche se era presente la proibizione del re, un uomo coraggiosissimo che ha sfidato tutti per essere pietoso verso le persone. Un giorno, mentre stava dormendo sotto un albero, è stato accecato dalle feci di un colombo. Aveva un unico figlio, insieme in esilio lontani; il vecchio sognava che questo figlio potesse sposarsi, ma per sposarsi bisognava che la moglie fosse della stessa famiglia o almeno fosse un’ebrea. Arriva in casa uno sconosciuto, un giovane perbene, L'Arcangelo Raffaele, non ancora riconosciuto, che si offre di accompagnare il ragazzo a cercare moglie. Quindi il piccolo Tobiolo o Tobia, a seconda delle versioni che chiamano il vecchio Tobit o Tobia, parte con questo Angelo per andare a cercare moglie e la trova, solo che si tratta di una donna maledetta, poiché ogni volta che si sposa, la prima notte di nozze, lo sposo muore. Quando la famiglia vede questo meraviglioso giovane che si sposa, sono tutti in lutto dal momento che questo pover'uomo dovrà morire. Invece per fortuna si salva, perché L'Arcangelo Raffaele imprigiona il diavolo, libera dal maleficio questa povera donna e i due sposi si uniscono in matrimonio dopo una santa preghiera e sopravvivono.

A questo punto Tobia vuole tornare dal padre e la scena rappresentata dal Porta è parte del viaggio di ritorno. L'Arcangelo, riferendosi a lui, dice di andare a pescare e gli fa pescare un luccio, dal quale fa ricavare il fiele, medicamento per il padre. Tornati a casa, il cane gli viene incontro poiché lo riconosce, il padre quasi inciampa quando sente il figlio che gli corre incontro, il figlio gli mette questo unguento ed il padre guarisce. C’è quindi il lieto fine, tutto finisce bene e si guarisce, tanto che Raffaele (“medico di Dio”), è L'Arcangelo della guarigione.

E’ la scena forse più pittoresca, infatti spesso si trova l'ecografia di San Raffaele col bambino e con il pesce, anche se Tobia non era bambino dato che era in età per cercar moglie,ed è anche diventato anche il simbolo dell'angelo custode. In effetti è rappresentato Tobiolo, un giovane che si sta inchinando per andare a pescare il luccio, che esce dall'acqua con una sorta di becco e l'angelo che gli sta indicando il pesce per suggerirgli di pescarlo e prenderne il fiele . Inoltre si vede già anche la scena successiva poiché si vede un viaggiatore ed i due vecchi che con  il cane  escono, i quali rappresentano la vicinanza alla casa.

Tutto questo è ambientato in un paesaggio che caratterizza tutte le otto tele del Porta: questi paesaggi che effettivamente non hanno mai il sole splendente, rappresentano un cielo sereno con nuvole simili a cumuli mediocri, tipici del 700, per dare proprio l’idea della giornata serena. Inoltre  tanti alberi riempiono la tela, cosa che deriva dai paesaggi barocchi, dei fiamminghi, da Rubens, colui che ha inventato quest’idea del paesaggio abitato; non è ancora l’epoca dove si può dipingere solo paesaggio, si fanno paesaggi abitati e il Porta li sa condurre bene perché le storie comunque sono molto leggibili.

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